Introduzione
Il film "Barbie," diretto dalla rinomata regista Greta Gerwig, ha suscitato un divario critico affascinante tra gli esperti del settore. Mentre alcuni ritengono che Gerwig abbia superato le aspettative offrendo una visione più sovversiva del fenomeno Mattel da 11,5 pollici, altri sostengono che la regista non abbia osato abbastanza nel criticare i suoi sponsor aziendali. In questo articolo, esploreremo le recensioni principali, mettendo in luce sia gli elogi che le critiche, e analizzeremo perché "Barbie" potrebbe essere considerato il blockbuster più sovversivo del 21° secolo.
La Prospettiva di Rolling Stone
L critico di Rolling Stone, David Fear, suggerisce che "Barbie" vada oltre il mero veicolare pubblicitario per Mattel, definendolo "il blockbuster più sovversivo del 21° secolo finora." Il film viene descritto come una saga di auto-realizzazione che esplora il mondo delle bambole in modo simile a "A Doll's House," sfidando le convenzioni e il divertente mondo di Barbie.
Vulture: Non Dovremmo Giudicare Barbie con Un Velo
Alison Willmore di Vulture critica l'approccio del film alla politica di genere, definendolo un "aggiornamento" anziché una ribellione contro il femminismo aziendale. Sottolinea la difensività di "Barbie" e il rischio di creare un nuovo modo per il marchio di vendere se stesso, anziché sottolineare un'autentica ribellione artistica.
New York Times: Le Limitazioni della Critica di Gerwig
Manohla Dargis del New York Times elogia la regista Greta Gerwig, ma rileva che il film evita in gran parte le critiche fondamentali rivolte alla bambola. Mentre Gerwig inserisce alcune sfumature di critica, Dargis le considera più come occhiate compiaciute agli adulti che come approfondimenti veri e propri.
The Chicago Tribune: La Vita Delle Bambole Secondo Gerwig e Robbie
Michael Phillips della Chicago Tribune afferma che, nonostante il budget massiccio, "Barbie" si sente spontaneo e divertente. Phillips sostiene che il film avrebbe potuto essere più sicuro, ma apprezza le risate che arrivano a spese di Mattel.
The Guardian: Gosling, il Fantastico di Plastica
Peter Bradshaw di The Guardian ritiene che Ryan Gosling rubi la scena, mentre Barbie stessa diventa la "blanda figura comica." La consapevolezza del film, secondo Bradshaw, è leggera ma intrattiene, con una nostalgica celebrazione del giocattolo.
Entertainment Weekly: Il Mondo Fantastico di Greta Gerwig
Devan Coggan di Entertainment Weekly descrive il film come "ricco di battute spiritose" e elogia Margot Robbie come vera protagonista. Il suo approccio fisico al ruolo è lodato come trasformativo e divertente.
Collider: Gerwig Trasforma una Pubblicità in un Capolavoro
Ross Bonaime di Collider afferma che "Barbie" poteva essere solo una pubblicità, ma diventa un "sguardo esistenziale alle difficoltà di essere donna" grazie al lavoro vibrante e audace di Gerwig dietro la macchina da presa.
Los Angeles Times: La Fantasia Sartoriale di "Barbie"
Justin Chang del Los Angeles Times descrive il film come una "fantasia comica concettualmente giocosa e sartorialmente sorprendente." Ritiene che "Barbie" riesca a sostenere argomenti sia per gli amanti che per gli avversari della bambola, incarnando il dibattito su "Barbie: bene o male?" per due ore dense di azione.
Conclusione
In conclusione, "Barbie" di Greta Gerwig si distingue come un capolavoro cinematografico che affronta le critiche del marchio Mattel in modo unico e divertente. Mentre alcune recensioni lamentano una mancanza di ribellione autentica, la straordinaria performance del cast e la regia vivace di Gerwig lo rendono un film da non perdere. La sua capacità di intrattenere e provocare la riflessione fa di "Barbie" un punto di riferimento nella storia dei blockbuster cinematografici.