Introduzione
Nel momento in cui la notizia si diffuse che Greta Gerwig avrebbe diretto un film su Barbie, l'entusiasmo iniziò a crescere senza che nessuno sapesse realmente cosa aspettarsi. A differenza di supereroi o principesse, la glamour doll non porta con sé una trama preconfezionata, lasciando aperta la domanda su cosa avrebbe fatto in un film principalmente basato sul riconoscimento del marchio. La reputazione di Gerwig come regista attenta suggeriva che non avrebbe accettato l'incarico senza avere in mente qualcosa di speciale.
Barbie: Oltre i Limiti della Realtà
Il film inizia con un prologo che omaggia Kubrick, presentando Barbie al posto dell'obelisco nero monumentale di "2001: Odissea nello Spazio". Barbie Land, una fantasia di Dream Houses dipinte con colori ipersaturi, è governata dalla logica infantile del tempo di gioco. Margot Robbie, nel ruolo stereotipato di Barbie, beve da una tazza vuota, rimbalza su acqua di plastica e fluttua dalla sua camera al piano superiore fino alla sua auto per strada come se fosse trasportata da una mano invisibile.
La Crisi Esistenziale di Barbie
Il mondo di Barbie è caratterizzato da sorrisi fissi e sole implacabile, dove l'imperfezione è un peccato cardinale. La crisi esistenziale di Barbie si scatena quando nota un piccolo pezzo di cellulite sulla coscia e che i suoi piedi naturalmente con i tacchi alti ora toccano il suolo. È l'orrore - sta diventando una vera donna.
Il Patriarcato e la Rivelazione Femminista
La ricerca di una cura porta Barbie nel mondo reale, dove scopre che la Terra è molto diversa dal paradiso dominato dall'estrogeno che ha lasciato alle spalle. Barbie e Ken si aspettavano una presidente donna, netturbini donne, premi Nobel donne e un gruppo di uomini adoranti e flessibili felici di condividere la loro presenza. Scopre di non essere il modello ispiratore che immaginava di essere, mentre lui è felice di scoprire una struttura di potere che li colloca, lui e i suoi simili, al vertice. Barbie deve aprire gli occhi delle sue sorelle sulla realtà che esiste un terreno comune per la femminilità che va oltre essere un accessorio per un uomo o un esemplare senza difetti di femminilità.
La Critica al Patriarcato e l'Ironia dell'Industria
Gerwig affronta apertamente la sua decisione di accettare un assegno da Mattel mettendo al centro del film i nuovi sovraintendenti aziendali. Le avventure di Barbie e Ken nel mondo reale attirano l'attenzione della dirigenza di Mattel, ritratta come un tavolo conferenze di uomini per lo più intercambiabili guidati da un CEO che chiede di essere chiamato "Madre" (Will Ferrell) e il suo sottoposto CFO (Jamie Demetriou). Essendo figure di autorità, assumono naturalmente il ruolo degli antagonisti mentre cercano di riportare il loro prodotto stella nella scatola, una vetrina letteralmente che le lega polsi e caviglie, posizionata come metafora di una sottomissione silenziosa. La prospettiva revisionista di Gerwig cerca di liberare l'icona plastica e fantastica, permettendole una umanità meno ordinata non solo dal punto di vista biologico.
Un Cast Eclettico e l'Influenza Cinematografica
Il trailer iniziale ha rivelato che Robbie-Barbie vive come una delle tante Barbies che popolano Barbie Land, rappresentate da Issa Rae, Hari Nef, Sharon Rooney e Ana Cruz Kayne. Gosling's Ken ha il suo seguito di backup Kens, anche se, in linea con il principio del film che pone le donne al primo posto, le Barbies dell'ensemble hanno un ruolo più prominente. Alcune scelte di casting riflettono i gusti personali di Gerwig, come la voce narrante di Helen Mirren, suggerendo un universo cinematografico collegato tra Barbie e la serie comica cult Documentario Now!. La creatrice di Barbie, Ruth Handler, appare con un bagliore deificato attraverso Rhea Perlman, possibile omaggio al suo ruolo nella serie Cheers come barista dal linguaggio affilato.
Conclusioni
In conclusione, il film di Greta Gerwig su Barbie si distingue per la sua audace critica al patriarcato, l'ironia nei confronti dell'industria e un cast eclettico che riflette le influenze cinematografiche della regista. La rielaborazione del mondo di Barbie attraverso la lente di Gerwig offre uno sguardo fresco e provocatorio sulla cultura pop e sui suoi simboli. Con una trama che va oltre le aspettative e una messa in scena che mescola abilmente influenze cinematografiche, il film si presenta come un'opera d'arte audace e commerciale allo stesso tempo. La sua capacità di sfidare le convenzioni e di offrire un commento sociale incisivo fa di questo film un contributo significativo al panorama cinematografico contemporaneo.